Nel deserto in fondo si sta bene. Gli occhi non sono costretti a guardare troppe cose e il cielo è irripetibile.
Niente rombi da formula uno, nessun politico, nessun calciatore. Nemmeno un bisbiglio da velina.
Le uniche tette sono i seni delle dune, freddi o roventi come femmine mutevoli.
Nel deserto non c’è ascolto se non dai propri pensieri.
Non c’è amico. Non c’è amante. Nessuna parola. Nessun abbraccio.
E se chiami,risponde la sabbia con impalpabili suoni ,qualche cammello senza sete,qualche rettile.
Minimalismi di una natura irrequieta che chiama il vento per modificarsi il volto.
Nel deserto ci vogliono le tempeste per cambiare.
“Ricorderò la prossima volta”: questo mi hai detto.
E ti ringrazio,anche se la prossima fosse ieri.
splashbang 